Shiva è una delle principali divinità del pantheon induista, conosciuto come il Distruttore all’interno della Trimurti, che include anche Brahma il Creatore e Vishnu il Conservatore.
E’ venerato come il dio della distruzione e della trasformazione, ma anche della meditazione e delle arti. La sua natura complessa e duale lo rende una figura centrale e ampiamente adorata nell’induismo.
Il Significato di Shiva
Il nome “Shiva” deriva dal sanscrito, e significa “benigno” o “auspicio“. Rappresenta l’energia e la forza che sono alla base di tutto l’universo, è un simbolo di trasformazione continua.
Shiva nell’Induismo
Nell’induismo, Shiva è chiamato il Distruttore perché il suo ruolo nella Trimurti è quello di distruggere l’universo al termine di ogni ciclo cosmico. Questa distruzione non è vista come negativa, piuttosto come un atto necessario per permettere la creazione di un nuovo ciclo, simbolizzando così la trasformazione e il rinnovamento continuo.
Shiva nel Buddismo
Nel buddismo, la divinità non ha un ruolo centrale come nell’induismo, ma viene comunque riconosciuto in alcune tradizioni tantriche dove è venerato come una divinità potente e benevola.
Come viene Rappresentato
Shiva è rappresentato in molte forme iconografiche, ciascuna con particolari attributi e simboli.
Nelle statuette o nelle immagini, è spesso raffigurato seduto in posizione di meditazione, con il serpente Naga attorno al collo, le sue japamala di rudraksha che tiene anche attorno ai polsi e il tridente (trishula) nella mano, che rappresenta le funzioni di dio: creazione, conservazione e distruzione dell’universo.
Ecco alcune delle rappresentazioni principali.
Shiva nella Posizione del Loto (Padmasana)
Shiva in Padmasama, la posizione del loto, è una rappresentazione che sottolinea il suo aspetto ascetico e meditativo. Il Dio è raffigurato seduto con le gambe incrociate e i piedi appoggiati sulle cosce opposte, posizione che simboleggia la sua padronanza dello yoga e del controllo completo sui sensi e la mente. Nella tradizione hindu, questa immagine evoca un senso di calma, equilibrio e introspezione spirituale.
In dettaglio:
- Posizione: Seduto nella posizione del loto (padmasana), che è una postura di meditazione con le gambe incrociate e i piedi appoggiati sulle cosce opposte.
- Occhi: Ha tre occhi (da qui uno dei suoi nomi, Trinetra). Il terzo, posizionato in centro alla fronte, rappresenta la saggezza e la percezione oltre il mondo fisico; è infatti un occhio non rivolto verso l’esterno, bensì verso l’interno, dove risiede la verità.
- Testa e capelli: I capelli sono spesso raccolti in uno chignon (jata) con un piccolo flusso d’acqua che rappresenta il fiume Gange che scorre dai suoi capelli, tra i quali a volte ha una luna crescente al quinto giorno tra i capelli.
- Mani: Di solito ha quattro braccia. Una delle mani destra è sollevata nel gesto di abhayamudra (gesto del non avere paura), mentre l’altra mano destra potrebbe tenere un tamburo a forma di clessidra (damaru), simbolo dell’unione tra il femminile e il maschile. Una delle mani sinistre potrebbe tenere una fiamma (agni), mentre l’altra mano sinistra potrebbe essere posizionata sul ginocchio in un gesto meditativo.
- Oggetti tenuti in mano: Oltre al tamburo e alla fiamma, potrebbe anche tenere un tridente (trishula) o un rosario (mala) di rudraksha.
- Davanti a lui: Spesso c’è un vassoio con offerte, fiori o un piccolo lingam. Può esserci anche una pelle di tigre o di cervo su cui è seduto, simboleggiando il dominio sugli animali selvaggi e la natura.
Shiva Nataraja (Il Signore della Danza)
Una delle rappresentazioni più famose è Shiva Nataraja, dove è raffigurato danzante in un cerchio di fuoco. La danza di Shiva, chiamata Tandava, simboleggia il ciclo eterno di creazione, preservazione e distruzione dell’universo, concetto evidenziato dalle quattro braccia che rappresentano vari aspetti della sua divinità e del ciclo cosmico.
Shiva Nataraja significa appunto “Shiva, il Signore della Danza“.
In dettaglio:
- Posizione: Shiva è raffigurato mentre danza all’interno di un cerchio di fiamme.
- Occhi: Spesso con tre occhi, il terzo occhio sulla fronte rappresenta la conoscenza e il potere divino.
- Testa e capelli: I capelli sono intrecciati (jata), con un flusso d’acqua che rappresenta il Gange che scorre dai suoi capelli.
- Mani: il Dio è rappresentato con quattro mani, ciascuna con un significato simbolico.
- destra superiore: Tiene un tamburo a forma di clessidra (damaru). Il suono del tamburo rappresenta il battito primordiale dell’universo, il ciclo di creazione e distruzione.
- destra inferiore: È sollevata nel gesto di abhayamudra, che offre protezione e benedizione ai devoti, simbolizzando l’assenza di paura.
- sinistra superiore: Tiene una fiamma (agni), che rappresenta la distruzione dell’ignoranza e l’elemento purificatore del fuoco.
- sinistra inferiore: È posta diagonalmente verso il basso, con il palmo rivolto verso il corpo, nel gesto di gajahasta (posizione dell’elefante), che guida i devoti verso la salvezza.
Questa disposizione delle mani simboleggia l‘equilibrio tra creazione e distruzione, protezione e illuminazione, rendendo Shiva Nataraja una rappresentazione potente e complessa della divinità.
- Piedi: Un piede è sollevato, mentre l’altro è posato su un demone (Apasmara), simbolo dell’ignoranza.
Shiva Lingam (Il Simbolo Fallico)
Lo Shiva Lingam è una rappresentazione aniconica del dio Shiva, tipicamente di forma ovale o cilindrica, simbolizzando l’infinito e l’assenza di forma. Questo simbolo è spesso associato al potere creativo e rigenerativo della divinità. Il lingam è una delle icone più sacre e comuni nei templi induisti dedicati a Shiva.
Il Shiva Lingam serve come oggetto di culto e meditazione. È utilizzato nelle pratiche religiose per venerare la divinità, facilitare la connessione spirituale e focalizzare l’energia divina. Nei templi, i devoti offrono preghiere, fiori, latte e acqua al lingam come parte dei rituali di adorazione.
In dettaglio:
- Posizione: Generalmente, è un cilindro verticale (lingam) su una base circolare (yoni).
- Caratteristiche: Non ha una forma umana dettagliata, ma rappresenta Shiva in forma astratta come simbolo di energia e potenza.
Shiva Ardhanarishvara (Metà Uomo, Metà Donna)
- Posizione: Shiva è rappresentato in forma androgina, metà maschile e metà femminile.
- Occhi: Come Nataraja, ha tre occhi.
- Testa e capelli: I capelli sono intrecciati su un lato, con l’altro lato che rappresenta Parvati con capelli femminili.
- Mani: Ha quattro mani, con attributi che variano per rappresentare sia Shiva che Parvati.
- Simboli: Può tenere un fiore di loto, un tamburo, una fiamma e una brocca d’acqua.
Queste rappresentazioni simbolizzano vari aspetti delle qualità divine di Shiva, tra cui la distruzione e la creazione, la meditazione e il potere supremo.
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Quale Mantra è Dedicato a Shiva?
Il mantra più conosciuto dedicato a Shiva è “Om Namah Shivaya“, che significa “Mi inchino a Shiva“. Questo mantra è recitato dai devoti per invocare la benedizione di Shiva, purificare la mente e il corpo, e connettersi spiritualmente con la divinità.
E’ composto da sei sillabe: “Om“, “Na“, “Mah“, “Shi“, “Va“, “Ya“. Ognuna di queste sillabe ha un significato profondo:
- Om (ॐ): Considerato il suono primordiale dell’universo, rappresenta la totalità dell’esistenza e la connessione con l’energia divina. È la sillaba universale che precede molti mantra e invocazioni.
- Na (न): Questa sillaba rappresenta l’elemento terra (Prithvi). Simboleggia la stabilità e la base di tutta l’esistenza materiale.
- Mah (मः): Questa sillaba rappresenta l’elemento acqua (Apas). Simboleggia la fluidità, la purificazione e la capacità di adattamento.
- Shi (शि): Questa sillaba rappresenta l’elemento fuoco (Agni). Simboleggia l’energia, la trasformazione e la distruzione dell’ignoranza.
- Va (वा): Questa sillaba rappresenta l’elemento aria (Vayu). Simboleggia il movimento, la libertà e la comunicazione.
- Ya (य): Questa sillaba rappresenta l’elemento etere (Akasha). Simboleggia lo spazio, l’infinità e la connessione spirituale.
Nel complesso, “Om Namah Shivaya” può essere tradotto come “Om, saluto Shiva” o “Om, onore a Shiva“, invocando il Signore Shiva con reverenza e devozione. Questo mantra è una potente invocazione di pace, protezione e connessione con l’energia divina di Shiva.
Perché recitare il mantra Om Namah Shivaya?
Recitare il mantra “Om Namah Shivaya” ha molteplici benefici spirituali, psicologici e fisici. Ecco alcuni dei motivi per cui le persone recitano questo mantra:
Benefici Spirituali
- Connessione Divina: Il mantra è un modo per invocare e onorare il dio Shiva, connettendosi con la sua energia divina.
- Pace Interiore: Recitare il mantra aiuta a calmare la mente e raggiungere uno stato di meditazione profonda.
- Purificazione: Le vibrazioni del mantra purificano il corpo e la mente, rimuovendo le negatività e le impurità.
- Elevazione Spirituale: Aiuta nell’avanzamento spirituale e nell’auto-realizzazione, portando il recitante più vicino alla comprensione della propria vera natura.
Benefici Psicologici
- Riduzione dello Stress: La recitazione ripetuta induce un senso di calma e riduce lo stress e l’ansia.
- Chiarezza Mentale: Aiuta a focalizzare la mente, migliorando la concentrazione e la chiarezza mentale.
- Equilibrio Emotivo: Promuove l’equilibrio emotivo, alleviando sentimenti di rabbia, paura e tristezza.
Benefici Fisici
- Rilassamento: Le vibrazioni sonore del mantra hanno un effetto rilassante sul corpo, riducendo la tensione fisica.
- Respirazione Migliore: Recitare il mantra richiede una respirazione ritmica e profonda, che migliora la capacità polmonare e la salute respiratoria.
- Energia Positiva: Aiuta a riequilibrare e rivitalizzare l’energia del corpo, aumentando il benessere generale.
Cosa si intende per Lacrime di Shiva?
Le “Lacrime di Shiva” si riferiscono alla leggenda secondo cui le lacrime versate da Shiva durante un periodo di profonda meditazione si trasformarono nei semi della pianta Rudraksha.
Questi semi sono considerati sacri e sono utilizzati per creare rosari (mala) utilizzati durante la preghiera e la meditazione.
Le Pietre e i Mala associati a Shiva
In Cristalloterapia esistono pietre e mala dedicati a Shiva, spesso utilizzati dai devoti per preghiere, meditazioni e pratiche spirituali. Ecco una panoramica delle principali pietre e mala associati a Shiva:
Rudraksha Mala
Rudraksha è uno dei materiali più sacri associati a Shiva. Le perle di Rudraksha sono i semi dell’albero Elaeocarpus ganitrus e sono usati per creare mala (rosari). Secondo la leggenda, le lacrime di Shiva caddero sulla Terra e si trasformarono in questi semi sacri.
- Uso: I mala di Rudraksha sono usati per recitare mantra, specialmente “Om Namah Shivaya“, e per la meditazione.
- Proprietà: Si crede che le Rudraksha abbiano proprietà curative, offrano protezione spirituale e promuovano la pace mentale e la concentrazione.
Mala di Cristallo di Rocca
Il Cristallo di Rocca, o quarzo trasparente, è un’altra pietra associata a Shiva. È spesso utilizzata per creare mala per la meditazione.
- Uso: I mala di cristallo di rocca sono usati per amplificare l’energia durante la meditazione e recitare mantra.
- Proprietà: Questo cristallo è noto per le sue capacità di amplificazione energetica, chiarezza mentale e purificazione spirituale.
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Lingam di Narmada
Il Lingam di Narmada è una pietra sacra trovata nel fiume Narmada in India. Queste pietre sono naturalmente lisce e ovoidali, e sono spesso utilizzate come rappresentazioni di Shiva nei rituali.
- Uso: Utilizzati come oggetti di culto nei templi e nelle case, i lingam di Narmada sono spesso adorati durante le preghiere e le cerimonie.
- Proprietà: Si crede che abbiano proprietà purificanti e rigenerative, promuovendo l’equilibrio energetico e la guarigione.
Mala di Ametista
L’ Ametista è una pietra semi-preziosa che può essere utilizzata per creare mala dedicati a Shiva.
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- Uso: Utilizzati per la meditazione e la recitazione di mantra, i mala di ametista aiutano a focalizzare la mente e proteggere dalle energie negative.
- Proprietà: L’ametista è nota per le sue proprietà di protezione, purificazione e potenziamento della spiritualità.
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Mala di Sandalo
Il Sandalo è un legno aromatico che ha un significato sacro nell’induismo e viene spesso associato a Shiva.
- Uso: I mala di sandalo sono utilizzati durante le preghiere e la meditazione per calmare la mente e aumentare la consapevolezza spirituale.
- Proprietà: Il sandalo ha proprietà rilassanti e calmanti, aiutando a ridurre lo stress e promuovere la tranquillità.
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